L’adolescenza, caratterizzata da rapidi cambiamenti, è un’età
particolarmente delicata anche da un punto di vista nutrizionale. È il periodo
in cui vi è il maggior aumento, in proporzione, della massa fisica. Le esigenze
nutrizionali dei giovani sono influenzate in primo luogo dal picco di crescita
che si manifesta alla pubertà. Se normalmente il corpo in crescita riesce a
calibrare forze ed energie e a raggiungere un proprio equilibrio energetico,
può succedere che i turbamenti emotivi tipici dell’adolescenza, ma anche il
ciclo o l’acne, possano provocare un calo d’appetito riducendo la dieta.
Alla luce dei cambiamenti fisici in età adolescenziale, il
ragazzo è spesso portato a un erronea autovalutazione della propria immagine
corporea con riduzione della stima di sé, fenomeno che frequentemente
rappresenta un ostacolo a un corretto approccio dietetico-educativo.
Questo è un periodo in cui si ha un profondo bisogno di
indipendenza e autonomia in tutti i campi del vivere, non esclusi i
comportamenti alimentari.
Il perfezionismo, gli stili proposti dalla famiglia, dai mass
media, il voler emergere nel gruppo o assomigliare al migliore tra i pari porta
gli adolescenti a fare scelte alimentari o sportive estreme. Il più delle volte
non sono neanche consapevoli di ciò che sta accadendo loro e al loro corpo
proprio perché cognitivamente sono in evoluzione, e quindi non sempre è chiara
la conseguenza delle proprie azioni.
E’ facile entrare nel tunnel delle restrizioni alimentari o
delle abbuffate così che si può andare incontro a disturbi alimentari,
anoressia, bulimia, obesità.
Cercando di mantenere un controllo sul cibo si esercita la
sensazione di mantenere il controllo sulla propria identità che si ricerca, ma
che allo stesso tempo si percepisce come molto difficile da integrare.
Quindi il rapporto con il proprio corpo e con il cibo in
adolescenza è un problema da non sottovalutare per le ripercussioni che può
avere da un punto di vista psicologico e fisico.
L’adolescente crede di poter fare da sé e quindi non tiene più
in conto i consigli alimentari della famiglia. Inoltre i ragazzi di oggi
consumano spesso pasti fuori casa a
causa dei numerosi impegni scolastici e non. Gli adolescenti, oltre a essere
esposti a mode alimentari periodiche sono portati a saltare i pasti e a
sviluppare abitudini alimentari irregolari.
I fast food, i take away, il mangiare fuori casa o davanti la
TV, rispondono alla loro esigenza di essere indipendenti dai ritmi di vita dei
genitori.
Inutile negarlo: ai giovani piacciono le patatine fritte, i
panini caldi, gli snack, le bevande dolci gassate, gli hamburger, i fritti in
genere, i wurstel, i gelati.
Le abitudini degli adolescenti italiani a tavola variano a
seconda dell’ambiente familiare, del vivere in città o meno, a seconda della
scuola, ecc.
Si orientano sul gusto dei cibi, sulla ricompensa e il
godimento che ne traggono, sull’indipendenza dalle consuetudini familiari e
sull’autonomia di scelta.
Il desiderio d’indipendenza, di non sentir dire cosa fare o
non fare, di ascoltare informazioni diverse, ma non consigli, portano gli
adolescenti ad agire di testa propria.
Le abitudini alimentari
degli adolescenti italiani hanno, in generale, tendenze poco sane.
Basterebbe limitare il consumo abituale di cibo spazzatura una
volta alla settimana.
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