mercoledì 18 settembre 2019

L'ALIMENTAZIONE NELL'ADOLESCENZA


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L’adolescenza, caratterizzata da rapidi cambiamenti, è un’età particolarmente delicata anche da un punto di vista nutrizionale. È il periodo in cui vi è il maggior aumento, in proporzione, della massa fisica. Le esigenze nutrizionali dei giovani sono influenzate in primo luogo dal picco di crescita che si manifesta alla pubertà. Se normalmente il corpo in crescita riesce a calibrare forze ed energie e a raggiungere un proprio equilibrio energetico, può succedere che i turbamenti emotivi tipici dell’adolescenza, ma anche il ciclo o l’acne, possano provocare un calo d’appetito riducendo la dieta.
Alla luce dei cambiamenti fisici in età adolescenziale, il ragazzo è spesso portato a un erronea autovalutazione della propria immagine corporea con riduzione della stima di sé, fenomeno che frequentemente rappresenta un ostacolo a un corretto approccio dietetico-educativo.
Questo è un periodo in cui si ha un profondo bisogno di indipendenza e autonomia in tutti i campi del vivere, non esclusi i comportamenti alimentari.
Il perfezionismo, gli stili proposti dalla famiglia, dai mass media, il voler emergere nel gruppo o assomigliare al migliore tra i pari porta gli adolescenti a fare scelte alimentari o sportive estreme. Il più delle volte non sono neanche consapevoli di ciò che sta accadendo loro e al loro corpo proprio perché cognitivamente sono in evoluzione, e quindi non sempre è chiara la conseguenza delle proprie azioni.
E’ facile entrare nel tunnel delle restrizioni alimentari o delle abbuffate così che si può andare incontro a disturbi alimentari, anoressia, bulimia, obesità.
Cercando di mantenere un controllo sul cibo si esercita la sensazione di mantenere il controllo sulla propria identità che si ricerca, ma che allo stesso tempo si percepisce come molto difficile da integrare.
Quindi il rapporto con il proprio corpo e con il cibo in adolescenza è un problema da non sottovalutare per le ripercussioni che può avere da un punto di vista psicologico e fisico.
L’adolescente crede di poter fare da sé e quindi non tiene più in conto i consigli alimentari della famiglia. Inoltre i ragazzi di oggi consumano spesso pasti fuori casa a causa dei numerosi impegni scolastici e non. Gli adolescenti, oltre a essere esposti a mode alimentari periodiche sono portati a saltare i pasti e a sviluppare abitudini alimentari irregolari.
I fast food, i take away, il mangiare fuori casa o davanti la TV, rispondono alla loro esigenza di essere indipendenti dai ritmi di vita dei genitori.
Inutile negarlo: ai giovani piacciono le patatine fritte, i panini caldi, gli snack, le bevande dolci gassate, gli hamburger, i fritti in genere, i wurstel, i gelati.
Le abitudini degli adolescenti italiani a tavola variano a seconda dell’ambiente familiare, del vivere in città o meno, a seconda della scuola, ecc.
Si orientano sul gusto dei cibi, sulla ricompensa e il godimento che ne traggono, sull’indipendenza dalle consuetudini familiari e sull’autonomia di scelta.
Il desiderio d’indipendenza, di non sentir dire cosa fare o non fare, di ascoltare informazioni diverse, ma non consigli, portano gli adolescenti ad agire di testa propria.
 Le abitudini alimentari degli adolescenti italiani hanno, in generale, tendenze poco sane.
Basterebbe limitare il consumo abituale di cibo spazzatura una volta alla settimana.

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