· Fame d’affetto. Mangiando cerchiamo di donarci amore
come il bambino che succhia il latte dal seno materno. Solo se cambiamo il
nostro modo di pensare, di stare con noi stessi e con gli altri possiamo
dimagrire davvero.
Il valore simbolico del cibo. Il cibo, nella sua funzione comunicativa, evocatrice di immagini e suggestioni esercita un effetto sulle nostre emozioni, aspetto su cui fa leva la pubblicità: “la tv ci suggerisce puntualmente ogni sera come cuocere in forno l’amore materno, come rinnovare la tradizione dei nonni, come risvegliare la seduzione, come rilassarsi con una bevanda, come diventare speciali grazie a un aperitivo”.
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Perché non sappiamo più chi siamo. Cerchiamo la nostra identità all’esterno
anziché trovarla dentro di noi. Riscoprire se stessi, le proprie qualità, le
proprie passioni, la propria unicità.
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Pensieri rivolti al passato. Per dimagrire dobbiamo essere nel
presente.
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Eccessiva forza di volontà. Chi ingrassa pensa di avere poca forza di volontà, ma è vero il contrario. Si ingrassa perché si è in lotta con se stessi, per “dover” essere conformi all’immagine che gli altri hanno di noi: una brava moglie, una brava madre, generosa, altruista, amata dagli altri…e così è tutto sotto controllo…tranne il cibo, unica sfera in cui “l’anima” troppo repressa si ribella.
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Troppo autocontrollo. Recenti scoperte della neurofisiologia dimostrano che ingrassano soprattutto le persone che avvertono il peso della routine o che vivono con pesantezza i loro impegni. Una vita priva di piaceri, ma vissuta con senso del dovere provoca eccessiva autocritica, malattie psicosomatiche, depressione e…tendenza a ingrassare. L’ipotalamo è la sede delle emozioni primordiali: la fame, la sete, la paura, la rabbia, il desiderio sessuale, ecc. che vanno tutte soddisfatte. Riscoprire il piacere: essere innamorati della vita, essere creativi, avere interessi, ridere e giocare.
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Rimandare la vita. La tendenza a pensare troppo a un futuro lontano agisce nell’ipotalamo come campanello d’allarme che si attiva per incamerare più calorie possibile per un eventuale periodo di letargo. Essere felici…adesso!
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Non ci amiamo abbastanza. Per affetto, quieto vivere, abitudine, difficoltà a imporsi, lasciamo decidere agli altri, ci lasciamo “invadere”… il grasso è una difesa dall’invadenza.
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Siamo affamati di emozioni. Il malessere e il senso di vuoto portano a cercare una compensazione. I bisogni insoddisfatti, negati o rimossi, non scompaiono, ma continuano ad agire cercando altre vie di soddisfacimento.
Siamo affamati di emozioni. Il malessere e il senso di vuoto portano a cercare una compensazione. I bisogni insoddisfatti, negati o rimossi, non scompaiono, ma continuano ad agire cercando altre vie di soddisfacimento.
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Dieta come rinuncia e sacrificio. Molte persone non riescono a iniziare o a portare a termine una dieta perché significa rinunciare alle “cose buone” e soprattutto al piacere che alcuni cibi provocano sull’umore. Conviene porsi le seguenti domande: cosa non va nel mio stile di vita? Qual è il rapporto con me stesso e con l’ambiente?
Dieta come rinuncia e sacrificio. Molte persone non riescono a iniziare o a portare a termine una dieta perché significa rinunciare alle “cose buone” e soprattutto al piacere che alcuni cibi provocano sull’umore. Conviene porsi le seguenti domande: cosa non va nel mio stile di vita? Qual è il rapporto con me stesso e con l’ambiente?
Mettersi in gioco, rompere cattive abitudini.
Imparare a volersi bene…
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