domenica 13 gennaio 2019

Sovrappeso, alimentazione squilibrata e disturbi alimentari

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“Ma quella volta ho perso tanti chili! Quella dieta funzionava a meraviglia”…e allora come mai li hai ripresi tutti? Probabilmente è perché quel regime alimentare non era equilibrato o adatto per essere mantenuto sul lungo termine!
La mindful eating , o alimentazione consapevole, è una strategia di recupero della sana alimentazione più equilibrata, in grado di fornire benefici sul lungo termine e stabilizzazione del proprio peso corporeo.
Scenari comuni:
  •         Desiderio di perdere peso
  •         Storie di varie diete più o meno fallimentari
  •         Sensazione di essere dipendenti dal cibo
  •         Alimentazione incontrollata

Caratterizzati da:
  •         cicli restrizione-abbuffata
  •         pensieri dicotomici: “bianco o nero”
  •         sensazione d’insicurezza verso l’alimentazione
  •         mancanza di fiducia in se stessi e nel proprio corpo nel prendere decisioni alimentari

E’ questo il quadro che molto spesso ci si trova ad affrontare quando si parla di sovrappeso.
I classici approcci prescrittivi alle diete comportano lo sviluppo di pensieri dicotomici per cui o si aderisce alla norma o si è fuori dalla regola, e questo provoca l’aumento di sensi di colpa, vergogna e fallimento quando non si riesce a seguire perfettamente il piano nutrizionale assegnato.
Negli ultimi anni, però, le ricerche scientifiche hanno rilevato dei criteri e delle strategie efficaci nell’aiutare le persone a regolare la propria alimentazione e il proprio peso corporeo, per ripristinare il benessere psicofisico.
Gli interventi di mindful eating  forniscono informazioni e strategie che alimentano nelle persone la libertà di scelta e di selezione dei cibi che trovano più gradevoli, nutrienti e benefici per il loro corpo e per le loro necessità psico-fisiche.
Strategie in ottica mindful eating:
  •        educazione alimentare
  •         strutturazione degli orari dei pasti per dare regolarità alle sensazioni di fame e sazietà
  •         supporto nella scelta di “piatti bilanciati” nei loro elementi nutrizionali, per regolare i picchi glicemici e il craving (desiderio)
  •         pianificazione dei pasti con suggerimenti di porzioni “medie” da cui partire con gli esperimenti personali
  •         eliminazione di regole e divieti (libertà di mangiare ogni cosa)
  •         graduale reintroduzione dei cibi ansiogeni che un tempo erano considerati proibitivi e quindi evitati


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