domenica 4 novembre 2018

STRESS E ALIMENTAZIONE





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Spesso ci si colpevolizza della perdita di autocontrollo nel seguire una dieta; ma una 
gestione alimentare erronea è causata da circuiti cerebrali inconsci predisposti a elaborare lo stress e predisposti ad attivare comportamenti erronei.

Vi sarà capitato d’ingrassare in un periodo particolarmente stressante.
 In queste situazioni vorremmo dimagrire e non recuperare il peso perduto, ma…
La perdita di peso rapida non è una soluzione in quanto può ridurre drasticamente il metabolismo rendendo più probabile il recupero del peso
La dieta raramente produce una perdita di peso duratura, per questo molte persone rinunciano completamente alla perdita di peso.

Uno dei motivi principali per cui le persone mangiano troppo e recuperano il peso perso è che non hanno cambiato il comportamento sottostante che le porta a desiderare conforto dal cibo.
I tradizionali programmi di perdita di peso non si sono concentrati sul cambiare le reazioni allo stress che scatenano l'alimentazione incontrollata.

Lo stress fisiologico o lo "stress cerebrale" creano una miriade di cambiamenti chimici che rendono quasi inevitabile l'alimentazione incontrollata e l'aumento di peso. Molte delle lotte che le persone hanno con il cibo, hanno le loro basi nel cervello emotivo. In particolare nei circuiti che elaborano lo stress e determinano come reagiamo allo stress quotidiano. Questi circuiti sono in parti del cervello emotivo che attivano risposte automatiche e inconsce.

Ci sono periodi in cui ci troviamo bloccati, in stallo o sopraffatti. 
 Sia che reagiamo afferrando un biscotto che dandoci al superlavoro, le nostre risposte quotidiane allo stress sono determinate dalla riattivazione delle istruzioni su come rispondere che sono state codificate anni o decenni prima.

Sappiamo che nei momenti di stress, tre strutture cerebrali attivano una cascata di cambiamenti biochimici che aumentano la fame, rallentano il metabolismo e favoriscono l'accumulo di grasso:

l'amigdala ("centro della paura")

l'ipotalamo ("centro dell'appetito")

il nucleo accumbens ("centro della ricompensa")
 
L'approccio “Leggermente” consiste nel chiedere alle persone di concentrarsi su qualcosa di più positivo rispetto al conteggio delle calorie o alla misurazione delle dimensioni delle porzioni:

 identificare i momenti in cui le persone hanno l'impulso a mangiare in eccesso, momenti che indicano che il circuito è attivato e quindi può essere modificato;

utilizzare semplici strumenti emotivi per elaborare lo stress e modificare le istruzioni codificate in quel circuito per ridurre il desiderio di mangiare eccessivamente.

I circuiti specifici che innescano l'alimentazione incontrollata e altri schemi emotivi e comportamentali indotti dallo stress sono chiamati circuiti della sopravvivenza. Tutti abbiamo alcuni di questi circuiti poiché i nostri antenati cacciatori-raccoglitori sopravvissero grazie a queste istruzioni primarie: se correndo in una grotta riuscivano a sfuggire alle fauci di un leone affamato in rapido inseguimento, un circuito di sopravvivenza era codificato per garantire la riproduzione automatica di quella risposta in una simile situazione stressante.

Qualsiasi esperienza di stress emotivo, in particolare all'inizio della vita o in età adulta durante gli inevitabili periodi di sovraccarico di stress, codifica questa pulsione di sopravvivenza. Se l'abbiamo affrontata mangiando cibi contenenti zuccheri raffinati, il cervello ricorda con forza quella risposta basata sull'apprendimento associativo. 
Qualunque cosa abbiamo fatto in risposta anche a un piccolo stress emotivo, si regge e si ripete senza il nostro controllo. Pensiamo di avere cattive abitudini, mentre in realtà abbiamo alcuni circuiti o memorie di sopravvivenza che vengono riattivati.

Possiamo mangiare sano per un po', ma quando arriva lo stress il nostro circuito alimentare si attiva completamente, e non possiamo fare ciò che "dovremmo", ovvero seguire la nostra dieta. Ci arrendiamo alle istruzioni di mangiare cibi grassi e zuccheri. Siamo coinvolti in un circolo vizioso di dieta, perdita di peso, stress, alimentazione incontrollata e recupero di peso.

Hanno scoperto che questi circuiti possono essere modificati, ma solo se attiviamo intenzionalmente un momentaneo livello di stress che corrisponde al livello di stress in cui eravamo quando il circuito è stato codificato. Quindi è necessario attivare i circuiti con lo stress per poterli cambiare.

Per concludere, i nostri continui tentativi di cambiare dieta sono inefficaci se non modifichiamo le abitudini del cervello che causano lo stress che porta all'alimentazione incontrollata e al recupero del peso. Bisogna trasformare i circuiti che promuovono la reattività allo stress in circuiti che promuovono la resilienza allo stress.
 




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