giovedì 4 aprile 2019

Ortoressia, quando l’ossessione per la qualità del cibo e per la forma fisica diventa una malattia


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E’ la ricerca ossessiva del cibo più sano, l’allenamento frenetico che non ha fine, è guardarsi allo specchio e non sentirsi mai abbastanza in forma. E il problema è che non sempre ce ne si rende conto. Sono patologie che trasformano abitudini sane in comportamenti nocivi per la salute e che in alcuni casi, come per tutte le disfunzioni legate al cibo, possono causare danni molto gravi. Se una persona “normale” presta attenzione alla spesa, un ortoressico è così ossessionato da questa attività che finisce per dedicarle una grossa parte della giornata, il che provoca un irrigidimento mentale nel soggetto, che si crea regole da seguire che diventano il principio guida del suo comportamento, e deviare da ciò che si ritiene giusto crea angoscia, sensi di colpa enormi.

Così si rifiuta un’uscita al ristorante, si perde il contatto con gli altri se non condividono le medesime convinzioni.

Il paradosso dell’ortoressia risiede nel fatto che gli stessi comportamenti alimentari che si adottano per controllare la propria vita nella direzione del benessere arrivano a controllare il soggetto stesso, con l’illusione che tutta la salute dipenda dal cibo, mentre viene precluso quel benessere che apporta sane relazioni fondate sulla condivisione delle differenze.

Chi soffre di ortoressia è infatti controllato da un vero e proprio fanatismo alimentare pericoloso che fonda le sue radici su una conoscenza superficiale e semplicistica delle stesse corrette regole alimentari seguite con tanta scrupolosità.

A complicare il quadro si aggiunge spesso l’evitamento attivo di un confronto con i veri esperti, al punto da denigrare teorie di eminenti medici e studiosi del campo, alla luce delle proprie personali teorie.
L’ossessione nei confronti del cibo non di rado si associa anche ad altre forme maniacali come l’ossessione per l’esercizio fisico, per la pulizia, per massaggi e cure estetiche e spesso anche alla fobia dei farmaci.

Alla luce della ferma convinzione di agire in modo corretto, le persone che soffrono di ortoressia sono estremamente sicure delle proprie convinzioni, che diventano veri e propri ideali di purezza interiore.

Un trattamento efficace deve essere graduale e procedere, da un lato, attraverso il lavoro sulle emozioni (in particolare, sulle paure di contaminazione e di malattia che mantengono l’ossessione) e, dall’altro, una reintroduzione dei componenti alimentari eliminati, puntando anche su eventuali malesseri fisici che possono essere causati da una dieta squilibrata.

In generale, il trattamento dell’ortoressia dovrebbe avvalersi dello psicoterapeuta e del biologo nutrizionista, attraverso un’azione integrata tra il paziente e la famiglia.

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