mercoledì 24 ottobre 2018

Dimagrire? Perché no...


Il punto di partenza per dimagrire è che NON si deve smettere di mangiare, anzi, si deve imparare come mangiare correttamente. 

Iniziare una dieta fai da te spesso induce nel corpo un forte stress perché non sempre si è consapevoli di come bilanciare i nutrienti,  mangiare poco, infatti, rallenta il metabolismo stimolando il corpo a depositare scorte al primo sgarro, proprio per poter superare futuri periodi di digiuno forzato.

Mettersi a dieta vuole dire, invece, cercare il proprio personale approccio alimentare attraverso la ricerca del proprio equilibro. Fondamentale poi per dimagrire è 

NON RIMANDARE A DOMANI!!!

Se continuiamo a pensare che esista il momento giusto per metterci a dieta e ritrovare la nostra salute, il nostro benessere, la nostra bellezza, la nostra felicità, troveremo sempre una scusa valida per non iniziare:

OGGI È IL GIORNO GIUSTO PER INIZIARE IL NOSTRO CAMMINO INSIEME!!!



giovedì 18 ottobre 2018

EMOZIONI E CIBO




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Le emozioni, in inglese e-motion energy in motion ovvero energia in movimento, hanno un effetto sui nostri pensieri, comportamenti e azioni, ma anche sul nostro corpo; infatti come dice la neuroscienziata Pert, la nostra psicologia diventa la nostra biologia.

Ad esempio, sentirsi frustrati porta il respiro e il ritmo cardiaco a essere irregolare.

L’uomo è portato a esprimere gran parte delle emozioni che prova attraverso la sua relazione con il cibo. Mangiare per ragioni emotive o in relazione a stati emotivi è una delle principali cause di una relazione conflittuale con il cibo, che può sfociare, nei casi più gravi, nel binge eating disorder. Anziché esprimere le emozioni in modo fluido e funzionale, spesso si tende a soffocarle attraverso cibi “confortevoli”, che nell’immediato portano ad avvertire una sensazione piacevole, di appagamento, ma che poi genereranno un senso di colpa capace di minare l’autostima e di peggiorare lo stato di salute e la qualità di vita della persona.

Spesso le persone non sanno davvero ciò che sentono perché hanno sepolto troppo in profondità all’interno di se stesse le proprie emozioni. Le emozioni inespresse purtroppo però non scompaiono, ma si accumulano nel corpo andando a creare stati infiammatori che alla lunga possono diventare sintomi più o meno gravi. Prima o poi insomma dobbiamo “sentire”!

Non esistono emozioni buone o cattive, giuste o sbagliate, perché ogni emozione costituisce per noi un messaggio unico, in grado di aiutarci a comprendere meglio chi siamo, cosa stiamo vivendo e cosa c’è eventualmente da cambiare nella nostra vita.

Il desiderio irrefrenabile per un cibo è segno che qualcosa dentro di noi non è in equilibrio e che dobbiamo fermarci e osservare la nostra vita.

Il rapporto fra cibo ed emozioni è quindi spesso contraddittorio e tormentato, mangiare può essere un modo per punirsi e perdere il senso di quanto ci accade o un modo per volersi bene, “gustare” la vita e condividerla con gli altri…

Una delle componenti più frequentemente associate all’iperalimentazione è la fame emotiva, cioè la tendenza ad alimentarsi in risposta a stati emozionali negativi come ansia e irritabilità.

Nel meccanismo della fame nervosa il rapporto fra cibo ed emozioni sembra essere influenzato dalla capacità di riconoscere e gestire i propri stati emotivi e di reagire attivamente a eventi stressanti con efficaci strategie di coping.

Il cibo può essere un “nutrimento” a tutto tondo per il benessere psico-fisico della nostra persona, fonte di sostegno, soddisfazione e anche occasione di convivialità, intimità e scambio con gli altri. Esso è molto più che un bisogno fisiologico. Parla del nostro modo di amare e di essere amati; del nostro modo intimo di relazionarci con la vita. Chi non mangia esprime il desiderio di smettere di vivere. Chi mangia troppo esprime il bisogno di sopravvivere a una minaccia reale o immaginaria. Quello che mangiamo dice anche qualcosa su quello che proviamo. Qualsiasi cibo in buono stato dovrebbe piacerci. Tuttavia alcuni alimenti ci piacciono molto più di altri.

I problemi alimentari, spesso, si manifestano come pulsioni incontrollate verso cibi che determinano:
·         un accrescimento delle più comuni “intolleranze alimentari”
·         un calo del livello energetico
·         sintomi depressivi
·         un abbassamento della qualità della vita

Il primo segnale dell’evoluzione negativa di un atteggiamento alimentare è dato dal cambiamento del carattere e dal comportamento generale della persona.                                                                                         


venerdì 12 ottobre 2018

Autunno, tempo di dieta!!!


È arrivato ottobre e con lui l’autunno il mese della pigrizia; a chi non capita di passare la domenica sul divano, guardando un film, sotto una calda copertina e con una bollente tazza di tè?

L’autunno in realtà è il periodo migliore per mettersi a dieta, per coccolarsi e pensare al proprio benessere, alla propria salute, alla propria bellezza e recuperare una forma smagliante!


Sono diverse le ragioni per iniziare un percorso di dimagrimento: innanzitutto i chili che abbiamo preso in estate, o appena rientrati al lavoro, non ci permettono più di indossare i nostri pantaloni preferiti, forse la più grande motivazione per mettersi a dieta, di solito, poi in autunno si ricomincia la palestra, ed unire una attività fisica piacevole ad un percorso alimentare personalizzato fa raggiungere prima il peso forma, non da ultimo, i ritmi tornano ad essere “normali” per cui le occasioni per “sgarrare” si riducono quasi a zero.



IMMAGINE CORPOREA

Il concetto di immagine corporea è stato oggetto d’interesse in primo luogo da parte dei neurologi, ambito in cui nasce tale concetto, e...