Si racconta che
alcuni pellegrini andarono a visitare un saggio Zen che dimostrava molti meno
anni di quelli che aveva, e gli domandarono: “Quale è il segreto per mantenerti
così giovane ed in forma?”. Il saggio rispose: “Mangio quando ho fame e dormo
quando ho sonno”. Il saggio volle dire che il segreto del suo benessere era la sua
stessa capacità di riconoscere ed assecondare i propri stimoli interni.
Il rapporto
fra cibo ed emozioni è spesso contraddittorio e tormentato, mangiare può essere
un modo per punirsi e perdere il senso di quanto ci accade o un modo per
volersi bene, “gustare” la vita e condividerla con gli altri…
“Mangiare”
le nostre emozioni significa ingerire più alimenti del necessario e
probabilmente non dei più sani: il cibo diventa una via di fuga. Non si mangia solo cibo. Certe volte
mangiamo anche le nostre emozioni.
Non è forse
vero che spesso, già da piccoli, invece di insegnarci a esprimere quello che
sentiamo, c’incoraggiano a tenere tutto dentro?
Non
riusciamo a essere assertivi e a dire
quello che proviamo veramente.
Mangiamo le
nostre emozioni quando entriamo in cucina e, senza aver fame, buttiamo giù la
prima cosa che troviamo nel frigorifero.
È uno dei modi per colmare il vuoto
emotivo.
Non si può
parlare di fame e nemmeno di voracità o golosità.
- Stress:
mangiamo troppo velocemente, senza gustare i cibi.
- Paura:
la cucina e i suoi alimenti diventano il nostro rifugio.
- Colpa:
mangiamo più del necessario e, di conseguenza, ingrassiamo.
- Tristezza:
siamo costantemente alla ricerca di qualcosa di dolce o di cibo spazzatura.
- Vuoto:
mangiamo in modo compulsivo per soddisfare il piacere e sentirci pieni.
In questi casi, il cibo è una via di
fuga. Attraverso
esso, teniamo a bada quelle emozioni che premono per uscire e sono in attesa di
risposta.
Quando
mangiamo le nostre emozioni, pensiamo di aver trovato un balsamo per il dolore.
Quando
mangiamo le nostre emozioni, le stiamo reprimendo.
L’importante
è cominciare ad essere consapevoli che ci
stiamo rifugiando nel cibo per evitare di gestire un’emozione che, anche se
ignorata, continua ad essere presente.
È vitale
imparare e riconoscere e ad analizzare i nostri sentimenti, per poterli gestire
in modo molto più sano.
Le emozioni
vanno e poi passano. Ma se questo non avviene possono radicarsi.